I calciatori contro il Mondiale ogni 2 anni

I calciatori contro il Mondiale ogni 2 anni

L’obiettivo di rivoluzionare il calcio aumentando il numero di partite e di manifestazioni, così da allargare il pubblico a livello globale e soprattutto i ricavi, sta avendo la sua massima rappresentazione in due proposte che provengono da due organi che ultimamente stanno combattendo un vera e propria guerra tra di loro. Stiamo parlando della SuperLega firmata UEFA, che sembra essere accantonata ma non del tutto abbandonata, e l’ipotesi di un Mondiale di Calcio ogni due anni, fortemente caldeggiata dal numero uno della FIFA, Gianni Infantino.

Al riguardo, il massimo organo calcistico mondiale sta mettendo in campo tutte le sue forze diplomatiche per convincere le federazioni sulla bontà di questa soluzione, basandosi sul concetto di solidarietà, evidenziando come, a differenza dell’Europa, altri continenti più poveri e con campionati meno attraenti abbiano meno possibilità di vedere giocare le stelle mondiali se non ogni 4 anni.

Una soluzione che ha fatto storcere il naso a molti, primo fra tutti il presidente della UEFA Ceferin che sarebbe contrario in quanto recherebbe danni ai campionati nazionali e alle altre partite internazionali.

Ma non è il solo a non essere favorevole. Secondo un sondaggio iniziato a novembre e promosso dalla Fifpro, il sindacato mondiale dei calciatori professionisti, il 75% dei calciatori che hanno preso parte all’indagine sarebbe contrario al Mondiale ogni 2 anni. Tra gli oltre mille atleti provenienti da tutti i continenti i meno propensi sono quelli d’Europa e Asia, sfavorevoli al 77%, quelli delle Americhe (Sud, Centro e Nord) 63% mentre i calciatori africani sarebbero contrari al 49%, con la restante percentuale spartita tra chi lo vorrebbe ogni 3 anni e chi ogni 2.

Il presidente del Sindacato calciatori, Jonas Baer-Hoffmann ha sottolineato nelle sue dichiarazioni come i giocatori siano propensi a non modificare la frequenza del Mondiale e che debbano essere inevitabilmente ascoltati per prendere una decisione condivisa con i veri protagonisti di questa manifestazione. Al riguardo, ha evidenziato che dal sondaggio solo il 21% degli intervistati pensa che i calciatori siano davvero presi in considerazione nelle scelte provenienti dall’alto.

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