Serbia-Svizzera è stata una partita vibrante e ha permesso agli svizzeri di accedere agli ottavi dopo aver vinto 2-3. E’ stata anche ricca di polemiche, non certo sportive ma politiche. Il giocatore dietro alle polemiche è Granit Xhaka, che ha indossato una maglia appartenente al suo compagno di squadra Jashari. Lo svizzero di origine kosovaro-albanese condivide il cognome con il leader dell’Esercito di liberazione del Kosovo (UCK) , giustiziato nel 1998 insieme ad altre 60 persone.
In Serbia quanto accaduto a Xhaka è stato preso come una vera e propria provocazione, dal momento che non hanno mai riconosciuto l’indipendenza del Kosovo come Paese. Inoltre, pochi minuti prima di indossare la maglia, Xhaka ha avuto diversi scontri con giocatori rivali, perché si è portato una mano ai genitali guardando la panchina del serbo e anche il portiere Milinkovic-Savic lo ha afferrato per il collo.
Shaqiri e Xhaka erano già protagonisti nel 2018
Entrambi sono dovuti emigrare in Svizzera a causa della guerra nei Balcani, e sono stati protagonisti del duello contro la Serbia ai Mondiali di Russia 2018. I due giocatori hanno segnato nel 2-1 sui serbi, e hanno festeggiato realizzando l’aquila gesto bicefalo con le mani , simbolo del nazionalismo albanese e kosovaro, e quindi contrario alle idee serbe di unificazione.